non metallic METAL

Questa tecnica ha preso piede con l’avvento dei social network, vere e proprie vetrine per gli artisti, nei quali la miglior resa fotografica dei modelli è indispensabile. Dato che si basa come detto sull’interpretazione delle superfici metalliche sotto l’effetto della luce, e la conseguente creazione di scale cromatiche che simulano questi effetti, il risultato finale è estremamente controllabile. In questo modo la resa fotografica è prevedibile, e viene utilizzata per enfatizzare i punti forti del modello. Di conseguenza, i modelli realizzati con il Non Metallic Metal, avranno per forza di cose alcune angolazioni migliori di altre, al contrario di quelli dipinti con i colori metallizzati, sui quali si creeranno luci e ombre sempre diverse in base a come verrà ruotato il modello. Per questo è poco utilizzata dai pittori di modellismo storico che cercano il realismo. In generale è una tecnica che tende a dividere i pittori di miniature, tra chi la odia, e chi la ama, categoria nella quale mi colloco anche io. 

Per realizzare l’effetto del Metallo Non Metallo i fattori indispensabili sono le scale cromatiche che andremo a creare, con un giusto rapporto tra ombre e luci, e la corretta interpretazione volumetrica delle forme sulle quali andremo a lavorare. Lo studio dei solidi e di come la luce agisce su ognuno, argomento di cui ho parlato nel mio video introduttivo a questa tecnica, è quindi necessario per procedere correttamente. 

Un’alternativa semplice è quella di utilizzare un primer satinato, rigorosamente nero, che permetterà di osservare luci e ombre che si creano naturalmente sul modello posizionandolo sotto ad una luce diretta e diventando così una comoda reference. 

Per realizzare poi l’alternanza tra luce e ombra dovremo utilizzare le giuste gradazioni cromatiche, create partendo da un unico colore, poi schiarito e scurito a dovere, oppure acquistando dei comodi set pre assemblati, dedicati al metallo di nostro interesse, che contengono già tutte le tonalità adatte a luci e ombre. Esistono tantissime varianti di ogni metallo, più brillanti, o più anticati, rovinati o riflettenti, e per questo non esiste una “ricetta” perfetta per ogni metallo, ma spesso sperimentare con i colori a propria disposizione è un ottimo modo per ottenere risultati inaspettati.

Dato che si tratta di un lavoro di pazienza basato in gran parte sulle sfumature tra un passaggio e l’altro, sono indispensabili dei pennelli in setola naturale, come quelli consigliati sotto, per evitare sgradevoli segni e facilitare l’intero processo. Oltre a questi consiglio caldamente l’utilizzo di una wet palette che ci permetterà di creare con facilità tutte le tonalità intermedie di cui avremo bisogno, mantenendo freschi i colori nel frattempo.